L’orribile karma colpisce ancora by David Safier

L’orribile karma colpisce ancora by David Safier

autore:David Safier
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa straniera
ISBN: 9788820095031
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2016-06-14T16:00:00+00:00


Capitolo 31

GIUNSE la notte, ma la pioggia non cessò. Le poche piume che avevo mi si incollarono al corpo e cominciarono a puzzare tremendamente. Tremavo tutta. Già nella mia vita precedente mi ero chiesta che cosa ci fosse di tanto straordinario nella Natura. Noi esseri umani avevamo cose fantastiche come le case, il riscaldamento, la pizza a domicilio per contrastare le insidie della natura. Barton, ora, era protetto dalle ali di mamma cicogna, asciutto e al calduccio, mentre io e le mie sorelline morivamo di freddo. Perfino quelle creaturine odiavano la natura. Avrebbero di sicuro preferito avere una casa ben riscaldata e lombrichi a domicilio.

Nel frattempo, cercavo di persuadere la mamma ad allargare le sue ali un po’ di più, così che anch’io potessi ripararmi dalla pioggia. Lei però si limitò a beccarmi sulla testa. Mi sarebbe tanto piaciuto poterle dire che quel tipo di educazione non era pedagogicamente adeguato né politicamente corretto, però poi non solo mi ricordai che gli uccelli non sono esperti di pedagogia ma anche della mia povera sorellina Rompiuova, spiaccicata per terra ai piedi dell’albero… che riposi in pace.

Mamma cicogna e la sua nidiata si stavano per addormentare, mentre io e Barton non riuscivamo a prendere sonno. Quando non sentimmo più nulla eccetto il russare del grande volatile, ci azzardammo ad aprire bocca. Con tono rassegnato, lui disse: «Uccelli. Siamo degli uccelli del bip».

«Cicogne, a essere precisi», dissi io mentre la pioggia scrosciava come un fiume in piena lungo il mio becco.

Barton non ebbe alcuna reazione. Probabilmente non gli fregava niente di che tipo di uccello fosse.

«Forse», azzardai io, «dovremmo guardare il lato positivo di tutta questa storia.» Di certo non mi aspettavo che lui trovasse qualcosa di buono in quel caos, dato che anch’io non ci riuscivo.

«L’unica cosa positiva è che io non sono bagnato fradicio come te», rispose secco.

Mentre cercavo di capire se le cicogne potessero mettere il broncio, una luce lampeggiò in cielo davanti a noi. Era tonda… piuttosto grassottella e dentro quella chiara sfera luminosa c’era un piccolo di cicogna paffuto che sorrideva come Snoop Dogg dopo la quarta canna. Capimmo all’istante chi era.

«Il figlio di bip», disse Barton.

«Già, il figlio di bip», confermai.

Nonostante la mole, Buddha atterrò dolcemente dentro il nido, senza svegliare il resto della famiglia, e ci chiese: «Come state?»

«Stai scherzando?» replicò Barton furibondo, fulminandolo con lo sguardo.

«Certo che no! Dico sul serio», rispose Buddha.

Eppure avevo l’impressione che si stesse divertendo a vederci in quello stato. La domanda però era: si divertiva come un padre amorevole che osserva teneramente gli errori dei propri figli o come un bullo che mette la testa del secchione nel cesso?

Avrei tanto voluto urlargli in faccia che mi si stava congelando il sedere, ma la luce che emanava riscaldò le mie piume bagnate e a un tratto percepii un piacevole tepore. All’improvviso mi tornò in mente l’incontro con Einstein e la domanda che desideravo tanto porgli mi uscì spontanea dal becco: «Perché appari solo ad alcune persone reincarnate e ad altre no?»

«Bella domanda», sorrise Buddha.



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